Il concetto di "Secolo Breve" fu coniato dallo storico britannico Eric Hobsbawm nel suo libro "Il Secolo Breve: 1914-1991". Hobsbawm sosteneva che il XX secolo, inteso in termini storici, non coincide con il periodo cronologico 1900-2000, ma piuttosto con un arco temporale delimitato da due eventi chiave:
Inizio: La Prima Guerra Mondiale (1914) segna l'inizio del secolo breve, rappresentando il crollo della vecchia Europa e l'inizio di un'era di violenza di massa, ideologie estreme e instabilità globale. Questo conflitto pose fine a un lungo periodo di relativa pace e prosperità e diede il via a una serie di sconvolgimenti politici, sociali ed economici.
Fine: La caduta dell'Unione Sovietica (1991) segna la fine del secolo breve, simboleggiando il declino del comunismo come forza politica dominante e la fine della Guerra Fredda. Questo evento portò a un nuovo ordine mondiale caratterizzato, almeno inizialmente, dall'egemonia americana e dalla globalizzazione.
Hobsbawm divide ulteriormente il secolo breve in tre fasi principali:
L'Età della Catastrofe (1914-1945): Caratterizzata dalle due guerre mondiali, dalla Grande Depressione e dall'ascesa del fascismo e del nazismo. Un periodo di sconvolgimenti politici ed economici senza precedenti, accompagnati da un'enorme perdita di vite umane.
L'Età dell'Oro (1945-1973): Un periodo di crescita economica senza precedenti nei paesi sviluppati, accompagnato dall'espansione dello stato sociale e dalla decolonizzazione. La Guerra Fredda dominò la politica internazionale, con la divisione del mondo in due blocchi contrapposti.
Lo Scivolamento nel Baratro (1973-1991): Un periodo di crisi economica, declino dello stato sociale e aumento delle disuguaglianze. La fine del comunismo sovietico segnò la fine del secolo breve e l'inizio di una nuova era, le cui caratteristiche sono ancora in evoluzione.
La tesi di Hobsbawm è stata ampiamente dibattuta, ma il concetto di "secolo breve" rimane un'utile lente interpretativa per comprendere le dinamiche del XX secolo e il suo impatto sul mondo contemporaneo. Il focus sulla violenza di massa, le ideologie estreme e i profondi cambiamenti politici ed economici rende questa periodizzazione particolarmente rilevante per analizzare la storia del Novecento.
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